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Cos'è l'idrocolonterapia

L'idrocolonterapia è un sistema di lavaggio del grosso intestino. Consiste nell'immissione di acqua attraverso un circuito chiuso che lava inizialmente la parte terminale dell'intestino e successivamente, anche grazie a manovre di massaggio e di un sistema di valvole, consente il lavaggio delle anse superiori del colon. In questo modo vengono portati via i residui fecali di vecchia data, residui alimentari e altro materiale ristagnante nel lume intestinale.
L'obiettivo principale di questo lavaggio è quello di consentire un corretto transito del materiale fecale, di eliminare residui fecali potenzialmente fonte di infiammazione dell'intestino, di ripristinare il transito spontaneo del materiale intestinale e di prevenire, come logica conseguenza, le principali patologie del colon.
Il lavaggio viene eseguito con acqua a diverse temperature, in modo da stimolare l'espulsione del materiale anche dalle ansie più alte e meno raggiungibili con le comuni manovre di lavaggio del retto.

Come funziona

L'idrocolonterapia non è una pratica dolorosa. Dopo l'introduzione di una cannula rettale il paziente, disteso comodamente su un lettino, viene collegato all'apparecchiatura per il lavaggio. La stessa cannula serve per l'introduzione dell'acqua e per il relativo scarico. A circuito aperto l'acqua che entra nel retto esce immediatamente dalla sonda. Mediante una valvola, azionata manualmente dall'operatore, questo scarico può essere chiuso e l'acqua raggiunge porzioni sempre più profonde dell'intestino, anche grazie ad un massaggio inizialmente superficiale e poi sempre più profondo.
La sensazione che il paziente prova è quella di un progressivo riempimento intestinale e della conseguente necessità di evacuare. L'evacuazione viene permessa dalla riapertura della valvola di scarico, senza che questo provochi fastidi o dolori.
Inizialmente la necessità di evacuare avviene dopo pochi secondi dall'inizio del riempimento, ma poi, man mano che l'intestino si rilassa, si riesce a riempire una porzione sempre maggiore del colon con acqua, in modo da lavare le anse superiori.
Il circuito è totalmente chiuso per cui non si avvertono cattivi odori e non c'è fuga di materiale all'esterno.
Attraverso una finestra trasparente è possibile osservare il materiale che passa e valutare la composizione dello stesso e l'eventuale presenza di materiale estraneo come residui alimentari, parassiti, aria e masse fecali.
 

Per chi è indicata

L'idrocolonterapia è un sistema di prevenzione delle patologie del colon, per cui il suo utilizzo è indicato per tutti come prevenzione di queste malattie.
Con un intestino che funziona correttamente un lavaggio ogni 6-12 mesi è sufficiente per assicurarsi un eccellente livello di prevenzione.
In caso di stipsi il ripristino della normale funzionalità intestinale si raggiunge dopo un ciclo di 4 - 8 sedute, a distanza di 15 giorni l'una dall'altra, accompagnate da un'opportuna terapia di reintegrazione della flora batterica intestinale.

In caso di patologie dell'intestino già presenti la frequenza del lavaggio viene decisa dal medico in funzione sia della sintomatologia che dei risultati raggiunti a seguito dei singoli trattamenti.
Una indicazione ulteriore è rappresentata dalla preparazione alle indagini di colonscopia poiché un lavaggio eseguito uno o due giorni prima consente agli specialisti di ottenere una visione molto più chiara delle anse intestinali e della mucosa che le riveste.

La stessa utilità si riscontra in occasione di radiografie dell'addome, sia per valutare l'intestino stesso, sia per le immagini relativi agli organi presenti nella cavità addominale.

Il lavaggio dell'intestino è indicato in tutte le patologie della pelle, dalla psoriasi alle malattie allergiche alle dermatiti.

Qualunque manifestazione della candida trova beneficio nell'idrocolonterapia.

Finalità del trattamento

Lo scopo principale del trattamento è quello di consentire un lavaggio approfondito non soltanto del lume intestinale, ma soprattutto della superficie mucosa. L'intestino, infatti, non è dotato di una parete liscia e continua, ma di anse, austrature e di asperità tra il tessuto villoso. Nel tempo a livello di queste asperità o pieghe intestinali possono depositarsi frammenti fecali che tendono ad indurirsi, diventando di consistenza simile al tessuto gommoso.

Si creano addirittura delle piccole masse di feci che aderiscono ad una curva o ad una piega intestinale. Non sono di grosse dimensioni, ma provocano due fenomeni distinti ed entrambi potenzialmente patologici.

1. Difficoltà al transito intestinale
Se una piccola massa fecale si stabilisce in modo permanente a livello di massa intestinale questa non partecipa più alla spinta del bolo alimentare verso il basso. E' molto frequente che questo accada e lo si vede dalla particolare conformazione che certi piccoli ammassi fecali hanno quando passano dalla finestra dell'idrocolon. Si vede, infatti, il pezzo di feci che ha una parete curva, quella che aderisce alla parete intestinale, ed una dritta, ovvero quella che sporge nel lume dell'intestino. L'ansa interessata da questo accumulo non viene stimolata alla peristalsi dal contatto con le feci.

2. Processo infiammatorio
Al di sotto di questa massa fecale posizionata a livello di un'ansa intestinale si possono sviluppare colonie batteriche o fungine patologiche. Questo provoca tutte le conseguenze conosciute dell'infiammazione che vanno dallo sviluppo di questi ceppi batterici o micotici fino alla perdita della permeabilità selettiva dell'intestino e dunque sia alla sua capacità di assorbimento che alla funzione di mantenere all'esterno le sostanze tossiche..

Un secondo obiettivo del trattamento è quello di ripristinare il corretto funzionamento e dunque la corretta motilità delle anse intestinali. Per ottenere questo risultato il lavaggio consente una pulizia delle anse e dello spazio che c'è tra i villi, in modo da poter ristabilire il giusto contatto tra la massa fecale e le pareti intestinali.

Terzo importantissimo obiettivo che si consegue sia con il lavaggio dell'intestino che con la terapia che viene proposta è quello di ricolonizzare l'intestino con la corretta flora batterica ovvero ristabilire l'eubiosi intestinale.
 

Complicanze del trattamento

Nel corso del trattamento di idrocolonterapia possono verificarsi degli inconvenienti. Sono tutti di lieve entità e compatibili con il trattamento che si sta eseguendo. In tutti i casi porvi rimedio è semplice e non crea particolari disagi per il paziente.

Difficoltà di introduzione della cannula
Ci possono essere delle difficoltà dovute alla presenza di emorroidi o ragadi anali o ad un eventuale prolasso rettale. Se questi problemi sono particolarmente pronunciati è bene attendere a fare i il trattamento fino a quando la fase acuta della patologia non sia risolta. Se invece si tratta di minime lesioni una particolare attenzione nell'introduzione della cannula e la corretta lubrificazione della stessa rendono il problema di facile soluzione.

Tenesmo
Già con piccole quantità di acqua introdotte nell'intestino il paziente non riesce a sopportare l'impellenza alla defecazione. Solitamente questo è dovuto ad uno stato infiammatorio della mucosa rettale o delle ultime anse intestinali. Il problema è di semplice soluzione: sarà sufficiente attendere qualche minuto riducendo l'afflusso di acqua, mantenendo aperta la valvola di scarico e praticando un massaggio profondo nella parte bassa dell'addome per consentire alla mucosa e dalla muscolatura intestinale di rilassarsi.

Senso di nausea
Durante il trattamento è possibile che il paziente avverta una sensazione di nausea, dovuta sia ad un riflesso neurovegetativo che alla spinta verso l'alto di masse di aria. La soluzione a questo problema consiste nel mettere il paziente in posizione semi seduta e nel ridurre tempi di riempimento. Solitamente non comporta l'interruzione del trattamento.
 

Quando è indicato il lavaggio

Esiste, nella nostra quotidianità, una serie di sintomi che potremmo chiamare “non sintomi”, ovvero condizioni di leggere anomalie del nostro stato di salute, del nostro comportamento, della nostra funzione fisiologica, alle quali non attribuiamo un vero e proprio valore di malattia ed anzi con le quali impariamo a convivere.

Un fastidio alla testa che non chiamiamo proprio cefalea, disturbi della digestione, sonnolenza dopo i pasti, sudorazione notturna, produzione di gas notturno, risveglio difficoltoso, bocca impastata, pesantezza agli occhi, stanchezza eccessiva, disturbi della pelle il cui colorito tende al giallastro, sudorazione eccessiva o maleodorante, fame eccessiva e necessità impellente di mangiare frequentemente più volte nell'arco della giornata.

Questi sono alcuni dei sintomi che entrano a far parte della nostra quotidianità, ai quali non diamo dignità di malattia e per questo spesso impariamo a conviverci. Se correttamente interpretati diventano invece i primi segnali di un disagio, di un cattivo funzionamento dell'organismo in generale spesso riconducibile ad un cattivo funzionamento dell'intestino.
Anche la qualità delle feci rivela condizioni anomale o non propriamente di salute. Alterazioni della frequenza, dalla diarrea alla stipsi; odore particolarmente pesante o pungente, feci particolarmente disidratate o comunque non formate, feci che sporcano in maniera eccessiva, presenza di muco o di materiale non digerito, prurito anale o arrossamento della zona.
Tutti questi sono segnali di qualcosa che non va e se da un lato sarebbe necessario porsi il problema di effettuare degli opportuni controlli, senza per questo trasformare tutti i segnali gravi malattie, dall'altro possiamo affermare che spesso questi sintomi sono riconducibili o come causa primaria o come causa secondaria ad un cattivo funzionamento dell'intestino.
In tutti questi casi il lavaggio intestinale con la tecnica dell’idrocolonterapia rappresenta un intervento ideale.

L'indicazione principale rimane, comunque, la prevenzione delle patologie intestinali. Il corretto funzionamento del tubo gastroenterico in generale e dell'intestino in particolare rappresenta un elemento essenziale di prevenzione. In particolare il ristagno di feci aderenti alle sue pareti implica un inevitabile processo infiammatorio sottostante, primo elemento di una possibile patologia.

La preparazione alla colonscopia o altre indagini locali vede nella pulizia dell'intestino un passaggo pressochè obbligato.
 

Controindicazioni

Recenti interventi chirurgici all'intestino
In caso di patologie che abbiano comportato un intervento chirurgico all'intestino è bene attendere una guarigione completa delle ferite relative e la totale remissione dell'organismo. Una volta ripresa la normale funzionalità del tubo gastrointestinale è possibile praticare l'idrocolonterapia poiché la pressione esercitata dall'acqua non è mai superiore a quella di normale attività dell'intestino.

Neoplasie maligne del retto o del colon
Sebbene il trattamento di lavaggio intestinale non comporti traumatismi per le anse o le mucose è bene astenersi da questa pratica per motivi precauzionali, sia allo scopo di evitare traumatismi alle masse neoplastiche, sia per evitare eventuali diffusioni delle cellule alterate.

Malattie emorragiche dell'intestino
Il morbo di Crohn e la colite ulcerosa sono controindicazioni assolute al lavaggio intestinale. Sebbene la pressione del liquido non sia mai eccessiva le mucose della parete intestinale sono, in queste patologie, estremamente delicate e non vanno ulteriormente stimolate.

Fase terminale della gravidanza
Nel corso del terzo trimestre di gravidanza è bene evitare il trattamento sia perché gli spazi a disposizione per il lavaggio sono limitati, sia perché il massaggio profondo è impedito dalla presenza della massa fetale, sia infine perché le condizioni generali della donna possono provocare reazioni neurovegetative che risulterebbero fastidiose nel corso del trattamento. Nel primo semestre di gravidanza, al contrario, il lavaggio dell'intestino migliora le condizioni generali della donna.

Emorroidi, ragadi anali, prolasso rettale
Non si tratta di vere e proprie controindicazioni, ma di situazioni in cui l'introduzione della cannula può essere dolorosa, fastidiosa o provocare piccoli versamenti emorragici. È bene intervenire sulla patologia di base prima di proporre l'idrocolonterapia.
 

Esecuzione del trattamento

Preparazione
Dalla sera precedente il trattamento è bene non mangiare proteine animali, dunque carne, pesce, latticini, affettati. Prima di andare a dormire è utile prendere un cucchiaino di bicarbonato in un bicchiere d'acqua.

Trattamento
Una volta nella stanza del trattamento il paziente viene invitato a spogliarsi e a vestire un kimono e degli slip monouso.

Disteso sul lettino viene collegato all'apparecchiatura mediante introduzione della cannula. Il trattamento inizia con una mandata di acqua a circuito aperto per cui si dà il tempo alla parte inferiore dell'intestino di adattarsi sia alla temperatura che alla progressiva distensione delle pareti. Una volta che il paziente si trovi a suo agio e che le pareti dell'intestino abbiano cominciato a reagire positivamente al riempimento, la valvola di scarico viene chiusa e con un massaggio profondo l'acqua viene spinta verso le parti più profonde dell'intestino.

Nel momento in cui il paziente avverte la necessità di evacuare la valvola viene riaperta e il liquido accumulato all'interno delle anse intestinali fuoriesce attraverso la sonda. È possibile vedere il contenuto del materiale rimosso grazie ad una finestrella interna al macchinario.

Con un massaggio sempre più profondo e variando la temperatura dal freddo al caldo più volte nel corso del trattamento, l'acqua è in grado di essere convogliata sempre più all'interno,potendo raggiungere la flessura sinistra del colon e quindi interessando tutta la porzione del colon discendente.

L'acqua utilizzata per il lavaggio viene filtrata da un sistema a raggi ultravioletti allo scopo di depurarla, mentre al termine di ogni trattamento l'intera apparecchiatura viene disinfettata con apposita soluzione.

La durata del trattamento varia dai 30 ai 45 minuti.

Storia del lavaggio intestinale

Il lavaggio dell'intestino ha una storia antica. Le prime tracce di una simile pratica si ritrovano in un documento egizio del 1500 a.C. ne parla Ippocrate nel quarto secolo avanti Cristo mentre Galeno suggerisce l'uso del lavaggio intestinale per curare numerose malattie.

Appartiene alle tecniche yoga della medicina orientale sia come principio terapeutico che come strumento per mantenere la salute e conservare un corpo sano e privo di malattie.

Nel centro Europa in particolare in Germania nell'ottocento è largamente diffusa la tecnica della Subaquale Innenbad, una sorta di bagno interno essenziale per il recupero della salute.

All'inizio del novecento il dottor Brosch introduce nella sua pratica quotidiana l'Enterocleaner, il primo rudimentale apparecchio per il lavaggio intestinale. Alla metà del novecento due igienisti americani, James W. Wiltsie e Joseph E.G. Waddington, mettono in evidenza la relazione tra il corretto funzionamento dell'intestino e gran parte delle patologie che interessano l'uomo.

Gli americani Snyder e Waddington inseriscono questa pratica nella loro attività quotidiana come presidio essenziale per la cura delle malattie e collezionano oltre 20.000 casi di trattamento senza alcun tipo di effetto collaterale complicanza.

La tradizione popolare di molti paesi occidentali ha sempre tenuto di buon conto la pulizia dell'intestino ricorrendo a sistemi semplici rudimentali per il lavaggio quantomeno dell'ultima parte del tratto intestinale, molto frequente anche in Italia in tutta la seconda metà del novecento.

La classica peretta, tanto temuta nella nostra infanzia, altro non è che l'applicazione di una saggezza popolare che vede nel corretto funzionamento dell'intestino un presupposto fondamentale per mantenere lo stato di salute.

L'enteroclisma rappresenta la logica evoluzione ed è tuttora molto diffuso nella medicina popolare occidentale.
 

Testimonianze

Sabrina M. 28 anni
Ho deciso di fare l'idrocolon perché avevo abituato il mio intestino a funzionare soltanto con lassativi e supposte di glicerina. Questa storia durava da così tanto tempo che non credevo che sarei riuscita a farlo funzionare regolarmente. Invece il risultato c'è stato. Il modello di alimentazione che ora ho adottato per mantenere questo risultato mi sembra il migliore di tutta la mia vita

Paolo V. 48 anni
Ho fatto l'idrocolonterapia dopo aver intrapreso un ciclo terapeutico naturale per la guarigione dalla psoriasi. Avevo programmato di fare una seduta ogni 15 giorni per quattro volte. Dopo la prima ho avuto la sensazione che il fastidio alla pelle fosse aumentato. Già dal secondo trattamento ho potuto rendermi conto dei miglioramenti. Ho cambiato il mio stile di vita, ho continuato a fare la pulizia dell'intestino una volta al mese dopo il primo ciclo e ora, a distanza di un anno, la mia pelle, non ancora del tutto guarita, ha un aspetto che non vedevo da anni. In particolare è scomparso il prurito e finalmente dormo tutta la notte senza quei continui risvegli che mi ossessionavano da tempo.

Elisabetta G. 38 anni
Mi era stato detto di fare l'idrocolonterapia una volta l'anno per prevenire le patologie degenerative dell'intestino. Siccome ho un caso nella mia parentela di tumore intestinale ho pensato che fosse giusto per me. Non pensavo che il mio intestino potesse contenere così tanta roba. Ho deciso di fare una pulizia ogni sei mesi.

Simona A. 67 anni
Prima vivevo in Svizzera dove l'idrocolonterapia è molto più comune che da queste parti. La pratico due volte l'anno e osservo un regime alimentare prevalentemente (non esclusivamente) vegetariano. Tra le tante cose che posso dire vorrei mettere in risalto il fatto che non solo il mio intestino funziona da sempre in modo regolare, ma è veramente raro che io prenda un'influenza o delle patologie stagionali.

Alessandra P. 41 anni
Dopo anni di antibiotici per tenere sotto controllo una cistite cronica sono capitata nel mondo della medicina naturale. Qui ho scoperto intanto dei prodotti a base di erbe privi di effetti collaterali così evidenti come con l'antibiotico, ma poi mi è stato spiegato che molto spesso le infezioni urinarie dipendono da un cattivo funzionamento dell'intestino. Così, vincendo un po' di vergogna, ho deciso di affidarmi all'idrocolonterapia. Posso dire solo questo: l'avessi saputo prima!

Marco M. 45 anni
Ero venuto in questo studio perché avevo intenzione di fare il trattamento per smettere di fumare. La mia paura era quella di ingrassare. Ho accettato i consigli di un'alimentazione più corretta, in buona percentuale biologica, nonché l'idea di dover fare un po' di attività fisica con regolarità. Sono riuscito a smettere abbastanza facilmente e l'unico effetto collaterale è stato che l'intestino è diventato un po' meno regolare, perché prima mi funzionava con caffè e sigaretta. Quattro sedute di idrocolonterapia nell'arco di quattro mesi e un integratore a base di fermenti lattici e non solo il problema si è definitivamente risolto, ma ho la chiara sensazione, anche a detta di altri, che la mia pelle sia più lucida e che il sudore sia meno odoroso e irritante.
 

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Storia del lavaggio intestinale
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Idrocolonterapia

Autovalutazione salute intestinale

Ciascuno dei seguenti sintomi o condizioni di disagio nell'ambito della nostra vita è certamente in grado di condizionarne la qualità. Abbiamo selezionato, tra i tanti, quei segnali del nostro corpo che più di altri possono riferirsi ad un cattivo funzionamento dell'intestino o che comunque beneficiano di un trattamento di idrocolonterapia.

Ciascuno di questi segni preso singolarmente, soprattutto se si presenta in maniera sporadica ed occasionale, non è sufficiente per determinare una diagnosi di malfunzionamento dell'intestino.Ma se, in una valutazione riferita al presente, ma anche alla vostra storia clinica, riconoscete due o più problemi in questo elenco che vi appartengono o vi sono appartenuti, dovete interpretarlo come un segnale di un funzionamento non corretto dell'intestino e per questo motivo intervenire in maniera opportuna.

  • Stitichezza

  • Diarrea

  • Mal di testa frequenti

  • Dolori cervicali

  • Dolori nella regione lombare

  • Ripetuti episodi di lombosciatalgia

  • Stanchezza

  • Alitosi

  • Sudorazione particolarmente odorosa

  • Irritabilità

  • Problemi cutanei ricorrenti come acne, foruncoli, irritazione

  • Prurito

  • Frequenti episodi di confusione mentale

  • Scarsa concentrazione

  • Calo precoce della memoria

  • Calo di energia e di vitalità

  • Ridotta resistenza al freddo

  • Infezioni frequenti

  • Cistite cronica o cistiti ricorrenti

  • Perdite vaginali

  • Leucorrea

  • Frequente prurito al glande o ai genitali in genere

  • Variazioni quotidiane del peso

  • Disturbi del sonno

Autovalutazione salute intestinale
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